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Notizie dai Gruppi Consiliari - Organi di indirizzo politico amministrativo 2009 - 2014
Ita "Umberto I", l'intervento di Pina Marmo
martedì 31 gennaio 2012 by Ufficio Stampa

Sulla situazione dell’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” interviene il Consigliere provinciale Pina Marmo (Gruppo Misto). “Ancora una volta l’Amministrazione Provinciale si è dimostrata intempestiva e poco lungimirante, consegnando, di fatto, l’ITA e la sua storia, alla lenta e progressiva dissoluzione e all’oblio. Sono considerazioni considerazioni che vengono condivise anche dal Consigliere Leonardo Lonigro. E’ necessario, allora, fare la storia di questa vicenda. Dopo che non si è concretizzata la statalizzazione dell’ Istituto Tecnico Agrario e dopo la deliberazione della Giunta Provinciale n° 119 del 28 novembre scorso nella quale la Provincia accoglieva la proposta dell’ITIS di accorpare l’ITA e nella quale - si veda l’allegato A – vi era il parere negativo dell’Ufficio Scolastico Regionale, ho presentato il 2 dicembre, insieme con la Consigliere Nadia Landolfi dell’UDC, un ordine del giorno urgente per avviare una discussione in aula su tutti gli accorpamenti e per rimodulare una proposta che potesse scongiurare anche il pericolo della chiusura dell’ITA. Purtroppo però, l’inizio della discussione di quell’ordine del giorno è stato possibile soltanto il 26 gennaio 2012, quando cioè, anche la Regione Puglia aveva confermato il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale. A quel punto, per approfondire le questioni e apportare un contributo proficuo alla discussione, abbiamo chiesto di aggiornare il dibattito sull’odg nella seduta consiliare del giorno dopo, 27 gennaio. La richiesta è stata accolta, ma con nostra grande sorpresa, alla ripresa dei lavori consiliari, il dibattito non è proseguito, bloccando in quel momento ogni possibilità di nuove proposte sull’ITA. Ma qual è la decisone regionale? Essa recita testualmente: “non si autorizza l’accorpamento dell’intero ITA Paritario “Umberto I”. Si dispone l’attivazione presso l’ITIS “Jannuzzi” di Andria di un indirizzo di istituto tecnico – settore tecnologico: Indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, a partire dalle prime classi, mentre le classi successive alla prima continueranno a funzionare ad esaurimento in regime di parità, assicurando in tal modo anche la necessaria continuità didattica”. In pratica, l’ITA scompare. Scompare la sua storia secolare e scompare anche il suo patrimonio culturale e didattico. Non è possibile, infatti, che si insegnino e si imparino materie di tecnica agraria senza essere nei campi, nei poderi, negli orti, nei frantoi, nelle aziende agricole, negli allevamenti di bestiame. L’ “Umberto I” possiede tutti gli elementi e le caratteristiche che da sempre la hanno contraddistinta come scuola tecnica e professionale d’eccellenza. Se dovesse andare in porto la soluzione prospettata dalla Regione, oltre a vedere l’ITA morire lentamente, ci troveremmo di fronte ad una offerta formativa insufficiente, penalizzante per gli studenti e assai pericolosa per la salvaguardia occupazionale del personale docente e non docente. Credo, allora, che la Provincia Barletta – Andria – Trani, debba subito esercitare le sue prerogative di autonomia continuando a mantenere l’ITA come istituto provinciale. Soltanto in tal modo si potrà garantire la continuità didattica in termini di eccellenza e si potrà assicurare l’attuale livello occupazionale sia per il personale a tempo indeterminato che per il personale a tempo determinato che, vale la pena ricordarlo, sono in carico alla Provincia. Comunque, bisognerà battersi affinché tutte le classi, anche le prime, frequentino le aule, i laboratori, i terreni dell’ITA. E’, dunque, più che mai necessario riaprire immediatamente il dialogo con la Regione per non consentire la dolorosa cancellazione dell’ITA e continuare a farlo vivere anche alla luce - da quello che possiamo leggere oggi e salvo errate interpretazioni - della proroga fino al 2013 dei finanziamenti per i dipendenti delle scuole gestite dagli enti locali, contenuta nel cosiddetto decreto Milleproroghe. Inoltre è assolutamente improcrastinabile che la Provincia BAT interloquisca a livello ministeriale per ottenere subito il CSA (Centro Servizi Amministrativo) nella nostra provincia in modo da non dipendere più da quelli di Bari e di Foggia ed avere, conseguentemente, una sola graduatoria provinciale di tutto il personale scolastico come è già avvenuto per le Province di Monza e di Fermo.