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Notizie dai Gruppi Consiliari - Organi di indirizzo politico amministrativo 2009 - 2014
Giorno del Ricordo, l'intervento di Pina Marmo
venerdì 10 febbraio 2012 by Ufficio Stampa

“Dopo la “Giornata della Memoria” per le vittime della Shoah, il 10 febbraio- questa la riflessione di Pina Marmo - celebriamo il “Giorno del ricordo” per non dimenticare gli Italiani vittime delle foibe in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Appare, però, davvero difficile il paragone tra un fatto storico come la Shoah, che ha una sua unicità terribile nella vicenda dell’umanità, e una serie di eventi che furono assai tragici, e che pure rientrano, purtroppo, tra le efferate vicissitudini dei conflitti bellici. Il “Giorno del ricordo” non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani, costretti all’esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono malamente accolti. In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni. Il 10 febbraio è una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia. Le stragi, invece, avvennero all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando si scatenò l’offensiva dei partigiani jugoslavi contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli Italiani. Sono significative le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “E’ necessario coltivare la memoria e ristabilire la verità storica. La Giornata del Ricordo deve contribuire a mettere fine a ogni residua congiura del silenzio e alle contrapposizioni e lacerazioni che le nostre aree di confine hanno vissuto nella fase conclusiva della Seconda Guerra mondiale e subito dopo. E tra i drammi di quel tormento storico ci furono persino conflitti, che ebbero un costo atroce di vite umane, tra le formazioni partigiane che combatterono dalla stessa parte contro il nazifascismo”.Sono parole che vincolano tutti noi ad un impegno costante e militante nel trasmettere alle giovani generazioni gli elevati valori morali e i nobili ideali di pace, giustizia e libertà rammentando l’orrore delle guerre, delle persecuzioni e degli stermini che furono tragica realtà e che ancora oggi funestano alcune parti del mondo. Abbiamo l’obbligo morale e civile di essere esempio vivo e modello ispiratore, anche attraverso il nostro indirizzo politico, nella certezza che formando le coscienze dei giovani si possa coltivare la fondata speranza di un consesso civile migliore basato sulla tolleranza e sul rispetto di ogni persona. Non possiamo dimenticare gli Italiani vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre di Istriani, Fiumani e Dalmati ma non dobbiamo dimenticare anche che a determinare quella enorme tragedia furono le politiche nazionalistiche improntate alla guerra. L’Italia democratica e civile è nazione di Pace. Con questo spirito celebriamo la Giornata del Ricordo”.