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Lettera del Presidente

Provincia di Barletta Andria Trani

  

  Carissimi concittadini della Provincia,

a conclusione di questa mia esperienza politico-amministrativa

alla guida della nostra Comunità, con grande commozione

e non senza orgoglio, sento di salutare e rendere conto, soprattutto, del lavoro svolto.

  Perciò, abbiamo sintetizzato nel “Bilancio Sociale” di fine mandato

- che potrete leggere cliccando sul seguente link -

i risultati conseguiti.

Mi rendo conto che potrà risultare

difficile, per chi deciderà di leggere (o anche

soltanto di sfogliare) le pagine seguenti, immedesimarsi

e comprendere l’atipicità e l’unicità

delle condizioni di partenza nelle quali

ci si è trovati ad operare, quando nell’estate

del 2009 fui proclamato Presidente e, con

la Giunta ed il Consiglio appena insediato,

demmo inizio a questa grande “avventura”.

Eppure questo è ciò che chiedo a chi voglia

realmente comprendere e valutare compiutamente

il lavoro svolto.

Un nascituro, anche il meno fortunato, ha qualcuno che lo accompagna, che lo sorregge

per cominciare a parlare e camminare. Per noi non è stato così! Non una matita, una penna,

sedie, strumenti d’ufficio o reti telematiche; personale assegnato dalle province madri in misura

numericamente insufficiente a garantire l’assolvimento delle ordinarie funzioni e competenze.

Per “parlare” abbiamo dovuto balbettare senza guida, per “camminare” abbiamo

dovuto stentatamente appoggiarci su appigli di fortuna potendo contare esclusivamente

sulla volontarietà di alcuni e sul bagaglio di esperienza e conoscenza delle pochissime figure,

già da allora “colonne portanti” dell’Amministrazione. Eppure, rimboccandoci le maniche,

siamo riusciti a partire … e, con abnegazione e con il grande senso di responsabilità

di tutti, a rispondere in breve tempo alle istanze e alle necessità di un territorio e di una

comunità forse, in passato, troppo spesso trascurati dalle province di provenienza.

Se muoviamo da queste considerazioni, dunque, sarà più agevole la valutazione di ciò che

i cinque anni di questa Provincia ci consegnano, nella piena consapevolezza che governare

significa decidere guardando al breve, al medio ed al lungo periodo, cioè gestire il quotidiano

ma anche prefigurare e costruire il futuro, programmandolo. Questo è quello che lasciamo

a chi verrà: opere realizzate e progettualità di concreta realizzazione in termini di edilizia

scolastica, viabilità e trasporti, ambiente, energia, protezione civile.

Come sempre sono tante le cose che avremmo voluto e potuto fare meglio. Un orgoglio su

tutti, però, rimane: nata tra marcati campanilismi, la Provincia ha alimentato e costruito un

identità prima solo appena percepita.

Oggi, grazie all’impegno di tutti, Sindaci, Amministratori, Associazioni di categoria e rappresentanti

del mondo dell’impresa e delle professioni si incontrano, si confrontano e condividono

con sempre maggiore frequenza problematiche e obiettivi, rendendo i Cittadini molto

più attori delle scelte operate a beneficio di tutto il nostro territorio provinciale di quanto non

lo siano stati in passato.

Il rammarico è, naturalmente, quello di lasciare tanti progetti ancora in corso d’opera o

pronti per essere avviati (si pensi ai numerosi cantieri delle strade provinciali e degli istituti

scolastici); a chiunque piace vedere completati e raggiunti gli obiettivi prefigurati. Personalmente,

nonostante il destino delle Province sembri segnato e le stesse siano già state

rese enti di secondo livello, avverto il dovere di manifestare le mie perplessità nei confronti

di una riforma, che seppur orientata alla riduzione dei cosiddetti costi della politica, di fatto

finisce per privare i cittadini del diritto di scegliere chi li governa. L’auspicio, in ogni caso, è

che rimanga ferma la possibilità e la determinazione di poter completare il percorso da noi

avviato da parte di chi sarà il destinatario finale del processo di riforma in atto.

Da ultimo, per quanto possa apparire retorico, trovo doveroso ringraziare quanti hanno permesso

tutto questo. E’ grande la mia gratitudine nei confronti degli Assessori, dei Presidenti

e Consiglieri provinciali che si sono avvicendati, delle forze politiche alle quali ciascuno fa

diretto riferimento, di tutto il personale, a partire dalla Segretaria Generale e dai Dirigenti

fino ai singoli Dipendenti (richiamati per ultimi ma giammai ultimi per importanza): ognuno

sa in quale misura è stato parte e, spesso, artefice del difficile lavoro svolto e quanto merito

e mia riconoscenza sono a ciascuno attribuiti.

Ai Concittadini delle nostre splendide dieci Città, riferimento e destinatari del comune impegno,

va il mio saluto affettuoso sperando di essere stato loro degno rappresentante. Se

sia stato all’altezza del compito, non tocca a me dirlo. Per parte mia ci ho messo passione

e dedizione totali.

A tutti l’invito e l’augurio che faccio è quello di voler continuare ad alimentare l’identità del

nostro Territorio, il senso di appartenenza, la coesione delle nostre genti facendo leva sulla

fermezza e sulla caparbietà di chi ha lottato per l’autodeterminazione delle nostre Comunità.

Soltanto stando insieme si rappresentano e si tutelano meglio gli interessi di ognuno.

A prescindere dal ruolo che il destino vorrà riservarmi, è questo l’obiettivo in cui ho creduto

e che continuerò a perseguire; me lo impongono il bagaglio di esperienze maturate in questi

anni e l’affetto incondizionato verso questo territorio unico e prezioso per la sua bellezza,

per la sua storia e, sopra ogni cosa, per la sua gente.

 

 

Il Presidente

Francesco Ventola